Oggi parliamo di “Il suono del mondo a Memoria”
Oggi parliamo di questa graphic novel, creata da Giacomo Bevilacqua ed edita nel 2016 dalla casa editrice Bao Publishing, il prezzo di copertina dovrebbe essere 21 euro, ma io l’ho preso usato da libraccio con lo sconto del 50%.
Alcuni di voi sicuramente hanno già
sentito parlare di Giacomo Bevilacqua, autore del noto fumetto “A panda piace”,
che spero entri presto nella mia libreria. In questo caso Bevilacqua si cimenta
in un'opera totalmente diversa dal suo successo creando qualcosa di veramente
affascinante.
La
trama. Sam è un giovane fotoreporter che si
trasferisce a New York e decide di sfidare sé stesso e quella città: per due
mesi non dovrà parlare con nessuno! Questo esperimento sociale (o forse
sarebbe il caso di dire sociopatico) dovrà finire dritto nella rivista che dirige assieme al migliore amico, sicuro del successo che riporterà tra i suoi lettori. Ma nel momento in cui sembra riuscire nella sua impresa, dopo circa un mese dall'inizio della sfida, il silenzio viene interrotto
da qualcosa che il protagonista non aveva previsto. Un fortuito incidente farà
riaprire Sam alla vita e anche al vero suono del mondo.
"Riuscivo chiaramente a sentire la sua voce nella mia testa, ed era la cosa più bella e terrificante che mi fosse mai successa nella vita"
La
mia opinione. Sullo sfondo della metropoli di New York assistiamo ad una storia
dai tratti insoliti ma intensamente delicata. Sam, un ragazzo come tanti altri,
cerca di sfuggire a delusioni, amarezze e dolori del passato rifugiandosi in sé stesso.
Evitare il contatto umano infatti appare proprio questo: una fuga dalla
sofferenza e dai dispiaceri che la vita inevitabilmente procura. Il silenzio, quindi, diviene uno
scudo dietro cui proteggersi dagli altri e anche da noi stessi. Nonostante la
città di Manhattan brulichi di persone, esse sembrano tutte sorde e cieche,
creando con la loro presenza solo un brusio di sottofondo alla città. La
metropoli americana è solo l’esempio di come al giorno d’oggi si stia
perdendo sempre di più il contatto con l’esterno e con gli altri, di come la
vita frenetica e a volte stressante provochi una solitudine profonda e un
annichilimento consenziente dei rapporti umani. In molti sono ormai quelli che
preferiscono mettersi un paio di cuffie alle orecchie e sfuggire a tutto quello
che li circonda, ma chiudersi agli altri non provoca nessun beneficio e a lungo
andare si cade in una spirale di autocommiserazione distruttiva.
"Le regole autoimposte nascono da un mio bisogno primario: soffrire il meno possibile"
I protagonisti ed il loro vissuto, non sono caratterizzati in maniera approfondita e questo a mio parere è stato fatto volontariamente proprio per lasciare spazio al tema della storia. Bevilacqua lancia solo degli input al lettore sul passato di Sam, efficaci quel tanto che basta per comprendere le azioni del protagonista durante la storia.
La
città di New York ci appare in tutta la sua stupenda malinconia nelle tavole
silenziose dell’autore e per chi è stato, come me,
nella "grande mela", i disegni e i colori utilizzati per rappresentarla riportano
subito alla mente i profumi e i rumori di quella strana e magnifica città.
Anche
se parla di silenzi, Bevilacqua non abbandona mai il lettore in un continuo
fiume di parole della voce narrante che ci accompagna in tutta la sua opera.
Poche, infatti, sono le tavole mute e questo contrasta un po’ con il tema della
storia ma comunque si tratta di frasi brevi e dirette che ho trovato molto piacevoli da
leggere. Da un punto di visto tecnico (parla una persona che non sa tenere la matita in
mano!) ho apprezzato molto lo stile utilizzato e soprattutto i colori, caldi e
intensi che dal mio punto di vista, coinvolgono ancora di più il lettore nell'ambientazione proposta. Ho apprezzato molto l'uso di colori diversi sia nelle tavole sia per le didascalia, utilizzate a seconda dei casi, per indicare le diverse voci narranti e le differenti situazioni affrontate dal protagonista come la realtà, i sogni o i ricordi.
A me nel complesso la graphic novel è piaciuta molto e consiglio la sua lettura a tutti, anche ai
ragazzi più giovani dai 15 anni in su.
Il
mio voto è 5 su 5 ⭐⭐⭐⭐⭐
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Io
torno a leggere!! Ciaoooooo
Grazie per le tematiche che ci proponi sempre diverse e interessanti .
RispondiEliminaInteressanti le riflessioni sulla solitudine dell'uomo metropolitano sempre più attuale e accentuatasi in questo maledetto periodo pandemico. Brava come sempre.
RispondiEliminaGrazie mille davvero! :)
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