Oggi parliamo di “Pazze di Libertà”



Questo romanzo è stato scritto da Silvia Meconcelli e pubblicato dalla casa editrice Alter Ego edizioni, nel 2019 all’interno della collana - specchi -, prezzo di copertina 14 euro.

La scrittrice è nata a Grosseto nel ’75, laureata in Economia presso l’Università degli studi di Firenze, parte per l’estero dove vive per alcuni anni, prima del suo ritorno in Maremma. Oggi vive a Grosseto con la sua famiglia e lavora per un’azienda vitivinicola.  Pazze di libertà è il suo secondo romanzo.

Trama. Durante la II Guerra Mondiale, l’Italia è dilaniata dalla lotta socio-politica tra fascisti e partigiani, una lotta che inevitabilmente coinvolge tutte le città della penisola. A Grosseto, Maria è una giovane ragazza figlia di una famiglia devota al fascismo, allegra e spensierata, il destino vorrà che si innamorerà di Lucio, il calzolaio di famiglia, nonché combattente nelle forze partigiane. Mal sopportando l’ostracismo e l’ottusità paterna, Maria deciderà di fare il doppio gioco fornendo informazioni preziose a Lucio e al suo gruppo sui movimenti e le azioni fasciste in cui è spesso coinvolto il padre della ragazza. Il giochetto però verrà presto scoperto e Maria si ritroverà in una situazione agghiacciante e disumana e che si intreccerà con altre donne, anche loro vittime di una società spietata e patriarcale, dove la disubbidienza viene punita aspramente.

"... E io, che sono qui da un bel pazzo, di pazzi veri ne ho visti tanti. Anche i dotti sono pazzi, e le infermiere, e anche le suore, e anche il postino è pazzo. Ci sono i pazzi rinchiusi e quelli liberi".

La mia opinione.  Le vicissitudini che coinvolgono la protagonista sono state vissute da migliaia di donne italiane. Combattenti, omosessuali, istruite, ignoranti, povere, determinate, le donne sono state da sempre sottomesse alla società patriarcale la quale ha cercato di schiacciarle sotto il suo volere. Il romanzo della Meconcelli ci illumina sulla condizione femminile durante la II Guerra Mondiale e su quello che molte delle nostre nonne e delle loro mamme hanno subito. Al minimo accenno di diversità, dissenso o ribellione da parte delle donne, per “il buon costume” doveva essere nascosto, punito e umiliato e questo poteva avvenire in tanti luoghi ma quale posto mgliore di uno legalizzato come il manicomio?

" un giorno mi portarono qui, mi tagliarono i capelli lanosi e scrissero nel foglio "Melanconia". e sono sempre qui, sono passati tanti mesi e sono sempre qui." 

Isteria, melanconia, disturbi depressivi e/o ossessivo-compulsivi, queste alcune delle diagnosi grazie alle quali molte donne hanno subito in quegli anni vere e proprie torture fisiche e psicologiche senza possibilità di sfuggirli se non dopo aver subito danni irreparabili. Come si apprende dal romanzo la cosa scorcentante è che spesso erano le stesse famiglie, gli amici e i vicini di queste vittime, a denunciarle come pazze e a farle rinchiudere in quei posti in cui la parola d'ordine era "paura". Il tempo passava e a poco poco e la loro personalità faceva posto al vuoto, alla tristezza e alla malinconia in una spirale di ricordi interrotti e sfalzati che alla fine le destabilizzava emotivamente.

Maria e le altre protagoniste del romanzo sono però anche le rappresentanti di quella categoria, ovvero le donne partigiane, che ha ricoperto ruoli attivi per la liberazione dell’Italia, come “partigiane combattenti”, nel ruolo di “staffette”, componente essenziale della lotta per la liberazione, purtroppo dimenticata per molto tempo dai libri di storia."

"Da quel giorno iniziai a fare la spia. Andai avanti settimane ad ascoltare attenta, senza lasciarmi sfuggire niente nemmeno una virgola. [...] Avevo molte cose da raccontare, sopratutto nomi. Nomi di persone, nomi di spie, come me, che informavano mio padre degli spostamenti dei ribelli."

162 pagine strutturate in un continuo andirivieni tra passato e presente delle protagoniste, utilizzando un linguaggio semplice ma con descrizioni ben articolate che portano il lettore all’interno della storia immergendosi nelle situazioni e nei personaggi.

Unica considerazione negativa riguarda la caratterizzazione dei membri della famiglia di Maria ed in particolare del fratello, che viene descritto in maniera superficiale pur avendo un ruolo importante all’interno della storia, come anche della madre e del padre. Inoltre se la prima parte l’ho trovata molto intensa e sono riuscita ad entrare in empatia con i personaggi, l’ultima parte e quindi il clou del romanzo, è reso in maniera un po’ frettolosa, quasi che la scrittrice avesse avuto premura di concluderlo. Avrei apprezzato un finale più dettagliato ed emotivamente articolato, come una caratterizzazione dei personaggi maggiore, in modo da poter apprezzare appieno il romanzo ma nel complesso è un libro che mi è piaciuto!

Consiglio la sua lettura dai 16 anni in su per le tematiche affrontate e per alcune situazioni descritte che ritengo un po' crude.

Il mio voto è:

4 stelle su 5!⭐⭐⭐⭐

Ps. Se la recensione ti è piaciuta lasciami un commento qui e se sei curioso di leggere la prossima iscriviti al blog e seguimi sui miei canali social!

Io torno a leggere! Ciaoooooooo!!!

Commenti

  1. Un libro che produce una storia interessante, soprattutto perché parla delle donne in un periodo storico nel quale le donne sono eroine che si sono rimboccate le maniche , gli uomini erano in guerra, e hanno combattuto le loro battaglie ...... sicuramente lo leggerò . Grazie mille 🤗😘

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    1. si è una storia intensa che rispecchia la storia di molte donne vissute durante il fascismo e che hanno combattuto le loro lotte di autodeterminazione...un libro che vale sicuramente la pena di leggere!

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  2. Come sempre, scrittura avvincente e contenuto interessantissimo....ancora una volta ci hai trasportata in una lettura nuova, avvincente, che scava nella coscienza e nella memoria...e che parla di donne come noi, ma in un'altra epoca storica... e ci fa capire quanto fortunate siamo a vivere in una realtà che ci vede "libere"...di sicuro leggerò questo libro....grazie Mafalda!🥰❤ Bravissima come ogni volta, non ci deludi mai!👏🏼👏🏼👏🏼

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    1. Grazie mille davvero, sono commenti come questi che mi fanno sentire bene e mi convincono sempre di più che il lavoro che faccio qui con il blog stia procedendo bene. Grazie ancora 🤓

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