Oggi parliamo di: “QUANDO ARRIVERÀ LA PRIMAVERA!”



Ciao a tutti oggi parliamo dell’ultimo libro che ho letto nel mese di febbraio, un’opera di uno scrittore emergente: “Quando Arriverà la Primavera” di Franco Casadidio edito nel 2015 dalla casa editrice Pescirossi goWare, prezzo di copertina 9,90 €.

Questo libro mi è stato gentilmente regalato dallo scrittore che ancora ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere la sua opera.



Si tratta di un libro di 132 pagine all’interno della quale sono racchiuse cinque storie, tutte con un elemento in comune: Monaco di Baviera, città amata dallo scrittore e che fa da sfondo ai suoi racconti. Sono 5 storie familiari, molto diverse l’una dall’altra e che ci parlano della storia dei protagonisti legata indissolubilmente a quella della città.

Maria, signora di sessant’anni legata alla città di Monaco dove approdarono i suoi nonni siciliani, non riesce a staccarsi dal suo banchetto di frutta e verdura all’interno del marcato cittadino “Viktualienmarkt”. Quel banchetto rappresenta la sua famiglia, le sue origini e l’incredibile dedizione al lavoro perpetuata con tenacia dal nonno e tramandata di generazione in generazione fino a lei, che non potrebbe vedersi lontana dal suo banco di frutta e verdura.

“Il gatto tornò a rosicchiare la testa del pesce e Maria, assaporando l’ultimo goccio di vino, pensò << Come potrei vivere senza il mio Viktualienmarkt?>>”

A settantatré anni Stephan, si ritrova nella sua casa in provincia di Monaco, vedovo e con l’unico figlio lontano da casa. Vivere senza Heike, l’amore della sua vita non è assolutamente semplice e Stephan deve imparare a cavarsela da solo per tutto a maggior ragione che a causa di un piccolo disturbo alla vista gli viene tolta la patente e per il povero vedovo questo è proprio un duro colpo da accettare. Ma, l’incontro con il figlio alla stazione di Monaco sarà l’espediente grazie al quale Stephan scoprirà che anche alla sua età si può ricominciare a vivere.

“Erano ormai trascorsi alcuni anni da quegli avvenimenti; Stephan pensava spesso a quanto accaduto e ogni volta che lo faceva non poteva che provare un’intima gioia al ricordo di quanto la sua vita fosse cambiata in meglio da quella calda domenica estiva”

Jürgen e Karolina sono sposati ormai da un po’ di anni ma non sono riusciti ancora ad avere figli né ad adottarli. La cosa non sembra turbare più di tanto Jürgen che a differenza della moglie non nutre molta simpatia per i bambini. Un’altra cosa per cui non nutre simpatia il protagonista sono i medici e gli ospedali, anzi possiamo affermare che entrambi lo terrorizzano. Un giorno viene colto da un dolore lancinante al fianco, tanto forte da farlo svenire, ragion per cui gli vengono prescritte delle analisi da fare in una clinica. È qui che conosce Mathias, un bambino di 8 anni affetto da una grave malattia terminale e grazie al quale le paure e le convinzioni di Jürgen cambieranno per sempre.

“Chiudendo gli occhi e alzando il volto verso il cielo blu cobalto, ripensò a Mathias e a quanto quel piccolo scricciolo avesse cambiato, in meglio la sua vita”

Hans e Bernhard sono due signori anziani, ormai nonni che in un pomeriggio d’autunno escono a fare una passeggiata con i rispettivi nipoti per le vie della città di Monaco. Entrambi i nonni della storia iniziano a raccontare la propria storia e pian piano si scopre che i due hanno vissuto due vite parallele. In una Germania sconfitta dalla Grande Guerra, Hans era stato uno dei tanti tedeschi convinto che il nazismo potesse portare quell’ordine e quella resurrezione socio-economica agognata dal popolo tedesco. Bernhard era stato, invece uno dei tanti tedeschi di religione ebraica che subì sulla propria pelle l’ignoranza e la brutalità del cieco razzismo nazista. Le vie di Monaco sono lo sfondo di queste due storie alternate tra presente e passato.

“Che storia nonno. Peccato che questo posto così meraviglioso debba conservare anche il ricordo di certi eventi tanto tragici per questa città”

Mathias e Sebine sono una coppia consolidata con due figli ormai grandi: Karoline e Johannes. I due coniugi hanno idee molto diverse di famiglia, ovvero Mathias ha sempre messo al primo posto moglie e figli e discapito della sua carriera che non è mai davvero decollata al contrario dell’ambiziosa Sebine che ha sacrificato ben volentieri il tempo che doveva alla famiglia per raggiungere i suoi obiettivi lavorativi. Questi due modi così diversi di pensare hanno portato nel tempo a frequenti discussioni all’interno della coppia e la situazione sembra peggiorare quando Mathias decide di appoggiare in pieno il figlio Johannes nella sua impresa e si troverà a scontrarsi per l’ennesima volta con la moglie.

“Essere genitore significa anche, e soprattutto, accettare le diversità dei nostri figli come un valore aggiunto, una risorsa, e aiutarli e supportarli nella realizzazione dei loro desideri, che quasi mai coincidono con i nostri, ma che, non per questo, devono essere un ostacolo alla vita di tutti noi”

Solitudine, rinascita, solidità e famiglia sono alcuni dei temi che lo scrittore ci propone in queste storie e che vengono proposti in maniera delicata ma efficace. La lettura è resa scorrevole grazie ad un linguaggio semplice ma curato che rende la lettura di quest’opera molto piacevole.

Ho apprezzato le descrizioni dei luoghi che immergono il lettore all’interno delle storie in maniera oserei dire “fisica” e ho trovato buona la caratterizzazione di ogni personaggio al quale lo scrittore affibbia alcune caratteristiche specifiche e ben distinte.  

A me sono piaciuti tutti e cinque i racconti qui proposti e ho molto apprezzato i protagonisti per i quali ho provato solidale empatia, ognuno per le sue particolarità e i suoi vissuti. Da ogni storia ho ricevuto sensazioni ed emozioni differenti che hanno fatto si che finissi il libro in pochi giorni.

Consigliato? Si! Credo che la lettura possa essere affrontata anche da ragazzi dai 15 anni in poi.

Il mio voto è:

4 stelle su 5 ⭐⭐⭐⭐

Commenti

  1. Una lettura che non conoscevo ma che va in wish list perché amo le raccolte di racconti!

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