OGGI PARLIAMO DEL ROMANZO: LA LUNGA MARCIA.

Il romanzo che vi presento è stato scritto da Stephen King nel 1979 ed edito dalla casa editrice Sperling e Kupfer nel 2013 prezzo di copertina 9,90.



Questo è uno dei primi libri scritti da King quando utilizzava ancora lo pseudonimo di Richard Bachman, nome che usò tra il 1977 e il 1984 e con il quale pubblicò cinque romanzi, tra cui quello di cui vi voglio parlare oggi.

Credo che tutti, lettori e non, sappiano che Stephen King è considerato uno dei principi dell’horror e del thriller letterario e la maggior parte delle sue opere sono state oggetto di trasposizioni cinematografiche che hanno segnato la storia del cinema come Shining o il Miglio Verde.

Non avendo mai letto nulla di King ho voluto iniziare appunto con uno dei suoi primi romanzi, per poi passare, magari in futuro alle sue opere più famose.

In questo romanzo ho scoperto che vuol dire la parola “ansia”.

Ci troviamo in una realtà distopica in cui l’America sembra essere dominata da una dittatura militare capeggiata dal “Maggiore”, il quale è promotore dell’evento annuale più famoso del continente: la lunga marcia. 100 ragazzi sono scelti su tutto il territorio degli Stati Uniti per partecipare ad una gara che li vede protagonisti in una vera e propria marcia che parte dai confini del Canada fino a Boston, una marcia che non prevede soste. I ragazzi, tutti provvisti di numero identificativo, devono camminare ad una velocità costante di 6 km all’ora senza mai fermarsi, senza mai rallentare, per nessuna ragione. Ogni tentennamento viene punito con un’ammonizione. Se ne possono avere massimo tre. Al quarto avvertimento parte il congedo e sei fuori dalla gara, o meglio sei morto. Il congedo, infatti altro non è che l’eliminazione fisica.

Consiglio 13 “Risparmia energia, quando è possibile”.

Solo uno sarà il vincitore, funziona così.

Sembra non poter esistere l’amicizia o la pietà in un gioco dove vige la regola mors tua vita mea ed è proprio questo il punto focale del libro. Il lettore viene immerso in questa lotta per la sopravvivenza dove la legge darwiniana del più forte è il cardine di tutto. Camminare senza mai fermarsi, i piedi dolenti, i crampi dei muscoli, la sofferenza sono solo alcune delle sensazioni che King infonde nel lettore la cui ansia raggiunge dei picchi altissimi al “Terza ammonizione!”.

“Ma il peggio non era il dolore. Era la morte, la morte costante, il lezzo di carogna che gli si era appiccicato al naso.”

Inevitabilmente ci si affeziona ai partecipanti o almeno a quelli che King pone come i personaggi principali e di cui frammenti delle loro vite vengono raccontate da loro stessi nei momenti di lucidità e di umanità, momenti che man mano che la marcia avanza nel suo lungo percorso divengono sempre più rari. Ragazzi come tanti, con una famiglia, storie d’amore e di vita comune vengono scelti per uno spettacolo seguito da tutta la popolazione che con una inumana bramosia di sangue e di disperazione esulta durante le ammonizioni, fischia ai cedimenti dei marciatori e applaude alle eliminazioni. Come se fossimo nell’arena dei gladiatori l’immagine che King da dell’umanità è desolante ma straordinariamente immutata nel tempo. La vena sadica che caratterizza ogni essere umano viene messa nero su bianco in questo romanzo.

“Certo, sono animali. Credi di aver fatto una scoperta? Certe volte mi chiedo fino a che punto sei ingenuo. I francesi scopavano dopo aver visto ghigliottinare qualcuno. Gli antichi romani si rimpinzavano durante le lotte dei gladiatori. È uno spettacolo, un divertimento, Garraty, e non c’è niente di nuovo sotto il sole”

La prima reazione che il lettore ha è lo sconcerto sulla realtà di questo evento e soprattutto del fatto che i partecipanti si iscrivono volontariamente ma una volta scelti solo la morte può scioglierli dal vincolo di partecipazione. La seconda reazione è la pena che si prova per i marciatori, come detto poc’anzi, ragazzi comuni che invece di sognare sul loro futuro devono lottare per il loro presente. La terza reazione è la consapevolezza dell’abbrutimento dell’umanità. Sono pochi gli spiragli di luce all’interno di questo romanzo che per qualche secondo alleggeriscono la sua lettura. Quando si finisce di leggerlo si tira un sospiro di sollievo perché la marcia è finita e anche il lettore sente che adesso può riposarsi.

“e quando la mano gli toccò di nuovo la spalla trovò chissà come la forza di mettersi a correre”

Con un linguaggio semplice e vivide descrizioni King mi ha rapita totalmente. Con un romanzo che sembra quasi essere il precursore di Hunger Games, lo scrittore americano usa l’espediente della realtà distopica per descrivere invece situazioni molto attuali e totalmente reali come la precarietà del lavoro che può spingere a fare qualsiasi cosa pur di risollevarsi, l’influenza dei mass media che abbattono qualsiasi barriera della decenza e dell’umanità utilizzate da infime politiche per sedare le menti della popolazione e con le quali nascondo i loro veri intenti egoistici e dittatoriali.

Un romanzo quindi che fa riflettere sulla situazione sociale attuale.

Se mi è piaciuto? Assolutamente si!😎

Consiglio la lettura ad lettori dai 16 anni in su per i temi e per le situazioni cruente.

Il mio voto è:

5 stelle su 5 ⭐⭐⭐⭐⭐

Commenti

  1. Che lettura particolare e del tutto nuova! Innanzitutto per te(avendo seguito per l'appunto tutte le tue letture precedenti)e di conseguenza, per me!🙈 Confesso anche io di non aver mai letto nulla di questo grande, famoso, ma per me ancora sconosciutissimo, genio del thriller! E tu, come sempre, con il tuo stile impeccabile, la tua trasposizione accattivante e che accende inevitabilmente la mia curiosità, mi hai ancora una vola travolta e conquistata! Interessante anche il richiamo a Hunger games, ha evocato un'immagine simile anche nella mia testa, accendendo ancora di più la mia curiosità! Che altro aggiungere? Bravissima come sempre Mafalda!👏🏼👏🏼👏🏼 Aspetto la tua prossima recensione e corro a leggere questo libro!❤️

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    1. Se mai dovessi leggere questo libro Hunger games sarà la prima cosa che ti verrà inevitabilmente in mente!! Una bellissima scoperta perché davvero King scrive benissimo e spero presto di poter leggere altro di suo!! Sono contenta che la recensione ti sia piaciuta e grazie per i bellissimi complimenti!! 😎

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  2. Devo ammettere che la trama di questo romanzo mette molta ansia in effetti, anche soltanto dalla tua recensione (quindi fatta benissimo!). Mi piace molto che tu abbia messo degli estratti del testo, mi ha incuriosito molto e lo metto nella lista delle cose da leggere quando sarò più tranquilla XD
    Grazie Mafalda :)

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    1. Si confermo, il libro ti trasmette davvero molta ansia ma secondo me vale la pena leggerlo, nel momento più adatto per il lettore. Grazie mille per i complimenti 🤓

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  3. Ne avevo sentito parlare ma non conoscevo la trama, veramente ansiogena a dir poco terrificante. Non so se avrò mai il coraggio di recuperarlo.

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    1. E credo non sia nemmeno il più terrificante di King ma sicuramente non è per tutti 🤓

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  4. Devo dire che i pochi libri di King che ho letto mi hanno sempre tolto il fiato. Bravissimo scrittore e ottima analisi! Concordo con te, è inquietante come certe tematiche siano più che attuali, eppure le menti sono addormentate dai Mass media e dalla corruzione della nostra classe politica, non ci rendiamo conto di ciò che ci sta sfuggendo di mano, la libertà. Un libro particolare, forse troppo per me da leggere, ma mi hai incuriosito molto. Magari posso farmi coraggio con una bella tazza di camomilla durante la lettura :) aspetto la tua prossima lezione!

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    1. Era da un po' che volevo leggere qualcosa di King e non so perché invece di prendere una delle sue opere più famose ho scelto questa ma devo dire che sono molto soddisfatta, non pensava potesse prendermi così tanto. Comunque si, è molto ansiogeno e terribilmente attuale.

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  5. Ma lo sai che incredibilmente non ho mai letto King? Forse potrei iniziare proprio da questo per vivere un po' di ansia :-)

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  6. tempo fa lessi la torre oscura di King,forse non ero ancora maturo o la lessi con leggerezza ma non mi lasciò molto...
    La lunga marcia devo dire che "per colpa tua" è entrato nella lista dei libri da leggere perché mi sembra incredibilmente attuale sia come evento,che come pubblico... Continua così mafalda e mi toccherà comprare una nuova libreria per merito tuo :D

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    1. Ahahahahaha bene sono contenta di averti incuriosito. ne ho sentito parlare della Torre Nera ma era il momento di King ho in Wish list altro... Comunque fammi sapere se mai leggerai La lunga marcia, cosa ne pensi!

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