27 GENNAIO

Oggi non vi voglio parlare di un libro ma di una ricorrenza internazionale, la data del 27 gennaio conosciuta in tutto il mondo come il “GIORNO DELLA MEMORIA”.

Sono passati 76 anni da quando venne dichiarata la fine della II Guerra Mondiale e da allora sono emersi sempre più particolari di una barbarie che è stata perpetuata davanti agli occhi “ciechi” di tutti. La II Guerra Mondiale è quella che io definisco la più sadica, il sangue di milioni se non miliardi di innocenti ha intriso la terra dall’Asia all’Europa sporcando le coscienza di tutta la popolazione mondiale. Bombe nucleari hanno devastato e cancellato milioni di vite e intere città sono state spazzate via da bombe e mitragliatrici di diverse nazioni. Ma il “giorno della memoria” affonda le sue radici nel 1938 quando in Germania, Cecoslovacchia e Austria, durante quella che sarà ricordata come "la notte dei cristalli" vengono distrutte circa 1406 sinagoghe e case di preghiera ebraiche assieme a migliaia di negozi e abitazioni private appartenenti alla gente di fede ebraica. Vennero deportati circa 30.000 ebrei che privati di ogni dignità umana, furono rinchiusi nei campi di concentramento  dove i più forti andavano a morire di percosse, stenti, freddo e fame. I più deboli, quindi anziani e bambini invece, venivano concentrati in camerate e nudi come vermi erano “gasati” ovvero erano ammazzati con il gas e poi i loro corpi venivano bruciati nei famosi forni crematori. Questa barbarie è stata promossa e portata avanti fino alla fine della guerra ovvero, fino al 27 gennaio del 1945 quando i Russi entrano nei campi di concentramento e liberano le poche anime superstiti da quell’orrore, rendendosi finalmente conto di cosa accadesse in quelle strutture della morte. Nel novembre del 1945 e ad Ottobre del 1946 durante il Processo di Norimberga, vennero processati e condannati all’ergastolo o a morte i maggiori gerarchi nazisti accusati di crimini di guerra a scapito della popolazione ebraica a cui viene dedicata questa giornata.

E tutti gli altri? Chi, domanderete voi. Gli omosessuali, i rom e sinti, i dissidenti politici, i testimoni di Geova e gli appartenenti a minoranze cattoliche, gli slavi, i disabili e così via. Tutti quelli ritenuti “inferiori”. Perché cari lettori come ben sapete i campi di concentramento non erano “colorati” solo di stelle di David ma c’erano tanti colori e simboli che distinguevano gli internati tar loro. Cambiava la religione, il colore politico o della pelle, cambiava la lingua e/o l’ orientamento sessuale assieme alla classe sociale o al malessere psico-fisico ma milioni di persone oltre agli ebrei sono stati ammassati, torturati, umiliati e ammazzati peggio delle bestie. Tanti, troppi, cui ancora non è stato riconosciuto ufficialmente il male inferto durante quel periodo.

Oggi quindi, non dobbiamo ricordare solo una popolazione ma dovremmo ricordare l’azione! Perché l’olocausto non è solo quello del popolo ebreo ma è quello che in America nell’ ‘800 è stato inflitto alle comunità dei Nativi americani trucidati e ammassati nelle riserve, o quello che nei primi del ‘900 accadde alla popolazione armena, di cui circa 1,5 milioni di persone furono deportate e massacrate dall’Impero Ottomano e di cui ancora oggi l’attuale governo turco nega ogni responsabilità. Mentre i fascisti e i nazisti perpetuavano la loro pulizia etnica, tra il 1943 e il 1945 migliaia di militari e civili italiani delle aree della Venezia-Giulia, della Dalmazia e del Quarnaro vennero uccisi o deportati nei campi di concentramento Juogoslavi e i corpi venivano gettati nelle foibe carsiche, spesso senza sincerarsi dell’effettiva morte. Tutt’ ora il numero dei morti di quest’orrore rimane incerto. Giungendo a tempi più recenti, alla fine degli anni ’80 l’esercito iracheno di Saddam Hussein, durante le ultime fasi della guerra Iran- Iraq ha sterminato un numero di persone curde che oscilla tra le 50.000 e le 182.000 tale orrore è stato nominato come genocido Anfal.  Arrivando agli anni ’90, nel 1994 in Ruanda, 1.000.000 di Tsuti furono uccisi nel giro di 100 giorni a colpi di fucile o macete. Durante la guerra del Kosovo (1998-1999) l'Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina riuscì ad entrare definitivamente nella città di Srebrenica. I maschi dai 12 ai 77 anni furono separati dalle donne, dai bambini e dagli anziani, apparentemente per essere interrogati, in realtà vennero uccisi e sepolti in fosse comuni.

Queste sono solo alcune delle atrocità di cui il genere umano si è macchiato e con cui continua a sporcarsi le mani in una spirale terribile di terrore e morte che vede popolazioni ammazzarsi tra loro per mere questioni storiche e politiche. Il razzismo nasce dalla presunzione sociale, economica e intellettuale pericolosissima e purtroppo ancora oggi troppo diffusa.  È questo che dobbiamo ricordare ogni 27 gennaio, la cattiveria di cui l’uomo è capace.

Ed ora piccoli consigli di lettura.

Sulle tragedie dei campi di concentramento consiglio:

IO NON MI CHIAMO MIRIAM scritto da Majgull Axelsson. Edito dalla casa editrice Iperborea. Un libro letto qualche anno fa’ e che ancora mi fa venire la pelle d’oca al solo pensiero. Non sono morti solo bambini ebrei dentro quei campi.



IL BASTARDO DI HITLER, VIAGGIO ALL’INFERNO E RITORNO, DALLA GERMANIA DI HITLER ALLA RUSSIA DI STALIN scritto da Eric Pleasants Edito da Hobby & Work. Libro letto più o meno 12 anni fa (spero non sia uscito fuori produzione). Una finestra sulla realtà della guerra e sull’esistenza di campi di concentramento neri ma anche rossi.



Sul genocidio armeno:

LA MASSERIA DELLE ALLODOLE scritto da Antonia Arslan edito dalla Casa editrice Rizzoli. Letto quest’estate. Agghiacciante l’omertà sulla distruzione di una popolazione.



Sulla questione curda:

KOBANE CALLING scritto e disegnato da Zero Calcare edito dalla casa editrice Bao. Terribile scoprire che l’olocausto non è solo una data ricordare ma una realtà che continua ad esistere.



Sulla guerra del Kosovo:

VAR scritto da Sasa Stojanovic edito dalla casa editrice Ensemble. Non di facile lettura per come impostato il racconto ma sicuramente efficace nel mostrare la violenza e l’abbruttimento a cui la guerra sottopone l’uomo.



Cari amici oggi mi sono dilungata abbastanza ma questo è un argomento che mi preme particolarmente.

Se avete suggerimenti di lettura o di film, documentari sugli orrori di cui vi ho parlato oggi o anche su altri, scrivete pure i vostri commenti qui sul mio blog.

Buona serata e a presto.

Commenti

  1. Grazie x i libri consigliati , cara Mafalda.
    Ne comprerò sicuramente qualcuno.

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  2. Per ricordare tutte le stragi, e essere parte attiva in una società che le metta tutte al bando. La strada è lunga ma sono fiduciosa che il genere umano possa evolvere.

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    1. Hai perfettamente ragione, la strada è lunga e finché ci sarà omertà ci sarà ignoranza e l'ignoranza porta alla cattiveria. In questo caso l'unica cosa che mi viene da dire è "finché c'è vita, c'è speranza"

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  3. "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario"..."L' olocausto è una pagina del libro dell' umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria" ....queste e tante altre le parole di Primo Levi e chi meglio di lui può esprimere qualcosa a riguardo. Volevo lasciarle nel tuo blog e dirti brava...bellissimo post!! Inevitabile e indispensabile!! E bellissimi anche i libri consigliati..ne farò tesoro!!

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    1. Grazie mille per le bellissime citazioni e per i complimenti. Sono contenta che il post ti sia piaciuto e che ho consigliato libri nuovi e che non conoscevo. Grazie mille ancora.

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  4. Un fantastico post che da una visuale a 359° poiché qualche genocidio sicuramente l'uomo ancora lo nasconde o non lo riconosce... Fantastico anche i libri vorrei proporre la Graphic novel Maus di Spiegelman, dove un sopravvissuto di origini polacche riesce ad arrivare in America dopo la fine della guerra e tramite la curiosità del figlio gli racconterà come è riuscito a sopravvivere all'orrore della cattiveria delle persone è dei campi...

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    1. Ah molto interessante e credo che sarà la prossima graphic novel che leggerò. Grazie mille per il suggerimento e grazie per i complimenti 🤓

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  5. Bella e ampia la riflessione sulla giornata della memoria ma altrettanto triste e angosciante perché il genere umano non pare voglia trarne buon insegnamento dalla storia ma sia pronto a favorirne i suoi corsi e ricorsi. Grazie per gli spunti di lettura.

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    1. Ahimè purtroppo è vero sembra che il ricordo non sia un'arma con cui difendersi dagli orrori ma uno spunto per perpetuare nella violenza. Io spero sempre in un futuro migliore.

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  6. Bellissimo commento Mafalfa, di ampio respiro culturale, purtroppo dolorosissimo e sempre "attuale"....come hai ben espresso tu, una piaga di cui non ci libereremo mai, una colpa che ci ha macchiati indelebilmente...😔la cosa poi che più mi ha colpita è che tu non ti sia soffermata solo sull'olocausto del popolo ebreo, ma come abbia spaziato negli anni e nella storia su vari tipi di sterminio e crudeltà umana....chapeau!👏🏼👏🏼👏🏼interessantissimi gli approfondimenti di lettura, così vari e ricchi....insomma che altro aggiungere, se non ancora una volta grazie Mafalda!😊❤️
    Ti voglio lasciare di seguito una poesia del grande direttore d'orchestra e pianista, purtroppo ormai scomparso, Ezio Bosso, che ogni anno, il 27 gennaio, pubblicava questo suo scritto:
    "Io ne ho memoria.
    in quei giorni mi avrebbero messo un nero, quello per gli Asociali, che erano i "disabili" o prostitute, i malati o semplici oppositori: i diversi ci chiamavano.
    Ho memoria del rosso per i comunisti, gli anarchici e gli oppositori politici fossero anche sacerdoti.
    Del giallo per gli ebrei.
    Del viola per testimoni di Geova.
    Ho memoria del marrone degli zingari
    e del blu per i tedeschi antifascisti.
    Ho memoria del rosa degli omosessuali.
    Erano triangoli.
    Erano i miei fratelli e le mie sorelle.
    A volte facevano la musica come me.
    E io sono tutti loro. Sono tutti quei colori.
    Per questo ho memoria di quei triangoli e continuerò ad averla.
    Perché sono tutti quei triangoli.
    Lo siamo tutti.
    E quindi avrò memoria.
    Oggi come ieri, come domani."

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    1. Grazie mille per avermi fatto conoscere questa poesia meravigliosamente triste e che ben si accorda a quello che dovrebbe essere la giornata della memoria di milioni di perseguitati! Grazie mille per le belle parole, avrei voluto scrivere di tanto altri popoli che tutt'ora sono perseguitati e trucidati dai loro vicini e non ma ahimè ne sono troppi per ricordarli tutti. Grazie ancora 😘

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  7. Concordo sul tuo punto di vista e ti ringrazio per i consigli librosi che recupererò il prima possibile ❤️

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